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Di stagione, biologico, come, quando, perchè?

Fare la spesa sta diventando una questione complessa.

Fino a poco fa il nostro pensiero era volto alla ricerca di qualcosa che avesse un sapore e si allontanasse dalle dinamiche della grande distribuzione, che sono determinate da tante variabili che non riconosco mie. Durabilità del prodotto, dimensione, colore, caratteristiche standard, prezzi bassi e coltivatori sotto pagati, viaggi lunghissimi e moltissimi imballaggi. Tutto questo per avere nelle mani un prodotto senza sapore, con pochissimi proprietà ma averlo tutto l’anno, o quasi.

Le colture intensive con cui spesso vengono coltivati i prodotti da supermercato, per far si che il sistema funzioni, e non ci siano “intoppi” dovuti al clima, senza parlare di cambiamento climatico, problema di cui non si pone il tema se non come qualcosa che si subisce ma di cui non si è parte in causa, oppure intoppi dovuti alle malattie delle piante, insomma, per evitare che la natura intervengo sul raccolto, si adottano soluzioni drastiche. Le piante vengono ma mano selezionate per essere più resistenti, anche alla nostra digestione. Vengono utilizzati pesticidi aggressivi in grado di debellare qualunque fonte di vita “sgradita”. La frutta e la verdura spesso viene raccolta ad uno stato di maturazione innaturale e poi lasciata maturare in celle dedicate, ciao ciao luce del sole, ciao nutrimento. Il terreno si impoverisce, i vegetali si impoveriscono, noi ci impoveriamo, mangiare vegetale diventa una fatica perché se ne perde il gusto.

Ora però i prezzi stanno salendo e fare la spesa, consapevolmente, richiede ancora più impegno, quasi una scelta di posizione politica, ma la più salutare per tutti, noi e pianeta.

Provo a lasciarti alcuni spunti per pensare a soluzioni che si adattino alle vostre necessità. Lo so, abbiamo poco tempo, lo so il costo è aumentato, lo so lo so, ma. Dobbiamo sviluppare tecniche di adattamento anche rivedendo le nostre priorità. Sarà un periodo passeggero? Sarà la direzione che stanno prendendo le cose? Non lo so.

Credo però che il consumatore sia parte attiva in questo processo. Senza sentirci un sassolino nel mare proviamo a fare le nostre scelte consapevoli e portarle avanti, ostinatamente.

  1. La spesa al mercato, per chi è amante, girare tra i banchi ha un potere rilassante, per chi invece pensa ci voglia tempo è davvero solo questione di abitudine. Ci sono mercati comunali, mercatini biologici, mercati di coltivatori. Chiedete ed esplorate le vostre zone, se è una soluzione che vi incuriosisce provate a dargli spazio e vedere cosa ne esce. Ci vorrà tempo per destreggiarvi tra i prezzi, e i banchi che vi danno più fiducia; provare a chiedere, a chiacchierare, trovate i banchi piccolini, hanno dietro un modo. Non siate timidə. Il mercato restituisce sempre un magico spaccato sociale.
  2. Esistono servizi di spesa biologica  a domicilio, a seconda della dimensione della piattaforma puoi scegliere o meno come comporre la tua cassetta, in alcuni casi si possono anche includere altre tipologie di alimenti freschi e secchi. Non occorre sempre essere in casa, a seconda di dove abiti puoi anche ritrovarti la cassetta davanti alla porta di casa. Spesso questi servizi stanno facendo un passo avanti sulle modalità di consegna, che possono avvenire in bici, o con furgoncini elettrici.
  3. I GAS (gruppi di acquisto solidale). Il nome parla da sé. Per iniziare prova a vedere se c’è un gruppo già costituito vicino a te. Una volta a settimana ci si raccoglie ad un punto di ritiro stabilito e si ritira la spesa, mista, non scelta, buona e varia.
  4. Ci sono cooperative che coltivano e hanno direttamente uno spaccio vendita all’interno della loro sede. A volte si può scegliere cosa mettere nel cestino a volte la cassetta è mista in base a quello che si produce.
  5. Se il supermercato rimane la tua unica opzione, scegli i prodotti di stagione, so che ti può sembrare difficile visto il cambio del clima. Ma senza essere rigidi si può fare, siamo ad ottobre ma ha fatto caldissimo, può essere che ci siano ancora solanacee in giro. Osserva la provenienza di quello che comprate. Oltre per una quesitone di inquinamento le normative italiane per la coltivazione intensiva sono tutto sommato decenti rispetto a quelli di alcuni paesi, anche vicini. Nessun patriotismo, ma in questo caso, locale e di stagione è meglio. A volte ci sono angoli destinati ai produttori della zona, preferiscili agli altri.
  6. Ci sono alcuni prodotti, come gli agrumi e alcuni frutti tropicali, che si possono far arrivare in cassette direttamente dalla Sicilia. Anche qui informatevi sul procedimento di coltivazione, se la buccia e edibile. Noi ne facciamo abbondante uso.

 

Scegliere biologico o biodinamico determina scegliere di rispettare il terreno in cui si coltiva, le persone che lo coltivano e noi che lo consumiamo.

Prova ad esplorare verdure diverse, inconsuete, che magari ti lasciano diffidente, ma che sono un modo di sapore e spesso hanno costi molto più ridotti.

Comprare secondo le stagioni, facendo attenzione alle primizie è un altro modo per risparmiare e scegliere qualità.

Compra solo quello che serve, davvero. E se qualcosa avanza riutilizzalo. Muffin, frittate, paste di verdure, tortini, sono tantissimi i modi per non buttare via il cibo rimasto, senza essere troppo creativi.

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Che dici, condividi qui i tuoi indirizzi e spunti del luogo dove abiti? Li metto su una mappa di google e così ognuno trova quello più vicino a sé. Se vuoi condividere i tuoi punti di riferimento scrivimi, lasciando nome, luogo o sito web, giorno di consegna, riferimenti utili e perché ti ci trovi bene. Sarebbe bello avere una mappa dettagliata. Inizio io. Scrivimi anche per indicare attività virtuose in cui fare la spesa biologica di frutta e verdura. Creiamo una mappa piena di punti.

Qui di seguito invece lascio un elenco di chi puoi trovare online e conosco, come sempre se conosci altro, aggiungiamolo.

https://portanatura.naturasi.it/

https://alvearechedicesi.it/

https://www.cortilia.it/

https://www.arancedagustare.eu/

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