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Neofobia e i cibi che non piacciono

Un bimbo che scopre il mondo lo fa attraverso i sensi. Il cibo è un’occasione di stimolazione per moltissimi di loro, per alcuni bambinə addirittura può essere una sovrastimolazione e creare qualche difficoltà, dipende dal momento, dall’indole, da molti fattori diversi insieme, che coinvolgono il bambino, l’ambiente e noi.

Si parla di neofobia, paura del nuovo, forse ne hai sentito parlare. É un meccanismo di difesa innato che serviva a proteggerci dagli alimenti amari in natura associati ai veleni e quindi nocivi. Per fortuna non siamo più nudi nei boschi a nutrirci di bacche, a meno che tu non scelga la vita eremita di Christopher Johnson McCandless, e questo senso di allarme nei genitori non deve risuonare come avvisaglia di pericolo. Dobbiamo però accogliere la diffidenza di unə bambinə che scopre sapendo che possiamo rassicurarlə.

Ti racconto qui alcuni modo per rendergli familiare il cibo.

  • A tavola

L’esempio di quello che mangiamo noi è fondamentale, lə bambinə imparano per imitazione;

Riproporre gli alimenti rifiutati più volte, senza porci attenzione, evita di porre l’accento su quello che metti in tavola;

Cucina semplice e riconoscibile, esplorare quello che mangiano nella loro interezza è una bellisisma palestra, ma mescola anche gli ingredienti tra loro. Quello che conta e continuare a proporre in modo variato;

Inizia dallo sezzamento, sarà più facile superare le diffidenze presenti e andare oltre a quelle future.

Fai attenzione alle parole che usi, non concentrarti sul “fa bene a te, al mondo, alla nonna”, il cibo è cibo, sei tu genitore che scegli di proporre quello che fa bene, ma ricordati che il cibo non deve avere altre implicazioni se non il gioco, la scoperta e la gioia del momento.

  • In cucina

Cucinate insieme, anche sporcando. Non occorre farlo tutti i pasti ma prova a dedicare un giorno alla settimana a questo momento. Segnatelo sul calendario e condividilo con lə bambinə, dagli un nome solo vostro;

Tieniti accanto i bambini quando riordini la spesa, pulisci le verdure, fatti aiutare! Ci vorrà più tempo? Sicuramente, ma è un’attività che costruisce una sana educazione al cibo, alla vita in casa. Consideralo un investimento per il futuro.

  • Fuori di casa

Fate la lista della spesa insieme e fatti aiutare quando vai a comprare. Nota i colori, cosa c’è di stagione, scherza, gioca. Magari non sarà facile farlo all’inizio, ma si impara ed è davvero utile rendere i piccoli parte attiva e consapevole anche durante questo momento.

  • Nel tempo extra

Leggere racconti che parlano di cibo, albi illustrati, eroi virtuosi rendono il cibo amico, conosciuto e condiviso.

Lo stesso vale per il gioco, gioca con il cibo vero, disegnato o imitato. Fai volare la fantasia e condividete momenti di qualità che parlano di cibo senza le gambe sotto al tavolo.

Forse ti sembrerà eccessivo, infattibile, ma sono tanti piccoli tasselli che possono facilitarti nella tua educazione alimentare consapevole in modo che duri nel tempo e permetta al bambinə di avere un rapporto con il cibo disteso e attento, un dono per il suo futuro e per il futiro del pianeta che ci ospita.

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