É possibile parlare di svezzamento senza parlare di svezzamento? Forse ti ho confuso. Ma è possibile parlare di come passare dalle pappe al cibo dei grandi senza introdurre i grammi, gli orari e le quantità di quello che è opportuno offrire ai più piccoli?
Io penso di sì, anzi penso sia fondamentale, prima di iniziare a fare sul serio, fare un passo indietro che ci allontani, che cerchi di mettere una distanza tra noi genitori, che ci stiamo avvicinando a quel momento di passaggio e il bambino che sta crescendo. Perché osservare questo momento nella sua completezza ci permette di collocarlo in un piccolo spazio di tempo, inserito in una vita di ben più ampia durata. Un piccolo spazio di scoperta che può essere vissuto in molti modi, tanti quanti siamo noi e i bambini che stanno iniziando ad assaporare primi sapori nuovi, ogni svezzamento è unico e non riducibile ad una tabella.
Spesso sono i nostri stati d’animo e come ci approcciamo a questa proposta che facciamo ai più piccoli sono simili, e possono influire in modo determinate sulla buona riuscita. Ma preciso cosa vuol dire buona riuscita. Non intendo un bimbo che seduto, in breve tempo, mangi di gusto ogni cibo proposto. Uno svezzamento che procede “bene” è uno svezzamento che va avanti serenamente, seguendo i passaggi del bambino, in ascolto, dandogli la possibilità di sperimentare nell’arco dei primi due anni di vita, la gamma più ampia di consistenze e sapori. Sereno, vuol dire che ci permetteva di costruire una relazione che passa anche attraverso il cibo, fatta di scambi, proposte rifiutate e riproposte, e rifiutate nuovamente, senza frustrazione.
Ogni svezzamento è diverso, diversi siamo io e te, i miei figli tra di loro e anche i tuoi.
Con questa serie di dirette, di cui ti riporto il racconto di quanto detto online, perché ne rimanga una traccia più fruibile, volevo portare esperienze di famiglie differenti tra loro, ognuna con le sue particolarità, ho scelto di intervistare delle donne, mamme, lavoratrici, con competenze diversificate, ma la cui visione e professionalità penso possa arricchire il tuo avvicinarti al passaggio del cibo dei grandi di sfumature.
Valeria Da Pozzo, scrittrice e writing mentor. Il suo lavoro che parla di come trasportare le emozioni sulla carta attraverso la scrittura è la ragione di questa chiacchierata insieme. Valeria sa accompagnare le persone nel loro percorso di journaling, affinché lo scrivere diventi una valvola di sfogo, presa di coscienza e osservazione di sé, un luogo di conforto. Nel momento dello svezzamento sono tanti i pensieri che si affastellano nella mente e prendersi un momento per fare pulizia, osservarli potrebbe essere per te un aiuto prezioso. Leggi qui l’articolo.
Valentina Raffaelli, cuoca nomade e scrittrice e ricercatrice di cibo. Avevo voglia di chiacchierare con lei di come si fosse svolto lo svezzamento, nonostante o grazie, la sua professionalità. I suoi trucchi, la sua organizzazione e i “mai più senza” che le hanno facilitato la vita. Valentina ha affrontato il suo primo svezzamento in modalità “nomade” e la sua esperienza può essere per te un interessante spunto per pensieri nuovi.
Alessia Bona, ha affrontato l’allergia alimentare della figlia con lo studio dei testi scientifici per trovare una via seria e chiara. Ora con @theunconventionalkitchen fa un prezioso lavoro di divulgazione e penso che fare chiarezza nel mondo delle allergie alimentari possa toglierti moltissimi dubbi in merito.
Nina Gigante, giornalista e nutrizionista olistica. Con lei abbiamo parlato di come le prime pappe in realtà siano un mondo, formato dal nostro vissuto, che stiamo offrendo al piccolo che abbiamo di fronte. Un momento che non può essere ridotto solamente al frullare qualche frutto e preparare qualche brodo, ma che inevitabilmente parla di noi, della famiglia che abbiamo vissuto e della famiglia che stiamo creando. Osservare il nostro stato d’animo, chiarirci sui valori che desideriamo trasmettere è un passo importante con cui iniziare.
Marina Castagna, fotografa. Insieme abbiamo preparato un freebie diviso in due parti per affrontare lo svezzamento con più leggerezza. Con lei abbiamo parlato di come in realtà il cibo che offriamo per la prima volta coinvolga tutti i sensi, la rugosità piuttosto che la gommosità di una superficie, il colore vivace o tenute, i profumi, sono tutti aspetti che possono anticipare il gusto, e che danno lo spazio per parlare di cibo in maniera complessa e coinvolgente. Anche con i bimbi più grandi.
Il quadro che nasce da questi racconti è pieno di colori, l’ordine con cui leggerli o ascoltarli puoi deciderlo tu, a seconda dei temi che più ti si avvicinano. Spero ti rimanga una tavolozza variopinta a cui attingere quando ne sentirai il bisogno.
SalvaSalva
SalvaSalva
SalvaSalva