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Educazione alimentare

Che senso ha parlare di educazione alimentare a lungo termine? Sappiamo tutti cosa sarebbe bene mangiare e cosa no, é vero?! Forse no, o per lo meno, ci sono poi delle difficoltà nel metterlo in pratica.

Ma in Italia si mangia bene! Sicuramente in Italia si mangia meglio di molti altri paesi ma è altrettanto vere che si mangia peggio di come si mangiava. La famosa Dieta Mediterranea, che merita un post a sé, ormai è un piccolo ricordo. I suoi pilastri erano la rotazione dei cereali e il consumo quotidiano di legumi, oltre che tanta, tanta frutta e verdura. Chi ci si riconosce più?

E ora cosa è successo? É successa la vita, siamo di corsa, anche su questo assurdo ci sarebbe da fare un capitolo a parte, tanto di corsa che facciamo fatica a goderci le cose, a stare nel qui e ora. La corsa ci porta a correre al supermercato, aperto in qualunque ora e giorno della settimana. Decidere di comprare al supermercato vuol dire accettare le logiche della grande distribuzione, per cui la merce percorre chilometri e per farlo deve durare integra il più possibile. Ciao ciao, cibi integrali di facile deperibilità. Le colture dei vegetali che vengono vendute devono resistere alle intemperie, spesso vengono coltivati in serre, arrivano da tutto il mondo, costano poco (pensa cosa guadagna chi le produce?! Nulla) e sono sempre le stesse tre varianti. Che impoverimento e che noia! Non sappiamo più cucinare altro che non impieghi pochi minuti per essere pronto, anche perché l’alternativa che conosciamo è lanciarsi in elaborati piatti della domenica, cucinati per tutti i giorni della settimana, primo, secondo, contorno, dolce.

La cucina è diventata luogo di performance dove, se non sei uno chef stellato ti senti in difficoltà e allora rinunci. Rinunci a tutte le basi di sana alimentazione che hai sentito, compri solo farina tipo zero, mangi pasta e riso tutti i giorni e fettine di carne piene di acqua e non ci fai più caso.

Apocalittico?! Purtroppo non tanto.

Altrimenti non si spiegherebbe il continuo aumento dell’obesità infantile, anche in Italia. Sicuramente è coinvolta anche la sedentarietà della vita che conducono ora i bambini ma non è l’unica causa, a questo è associato un consumo sempre maggiore di cibi e bevande zuccherate, e non parlo della torta al cacao che puoi fare in casa, ma lo zucchero, soprattutto nei prodotti industriali, è ovunque, anche quando non serve a nulla. Chi zucchera la macedonia metta il dito qui sotto! Oltre a cibi ricchi di grassi sbagliati, poca frutta e verdura e via così.

E allora perché parlare di educazione alimentare? Perché farlo con i bambini e con chi di voi ha un lattante e sta iniziando ad introdurre il cibo dei grandi?

Perché il cibo, non è solo cibo, è relazione, è scelta di un futuro sostenibile, è famiglia, è cura, scoperta gioco. Ma non voglio nemmeno che per voi sia complicato cucinare o comprare il cibo.

Ti assicuro che tutto questo può e secondo me deve essere conciliabile con preparazioni veloci, che ti permettano di stare in cucina poco, o per lo meno che la scelta stia a te; ma che anche se poco, tu non perda tutto quello che di bello e buono il cibo sa dare.

Avvicinare i neonati già dai primi pasti, ad una corretta educazione alimentare, è una vostra scelta, che vi sarà utile per il futuro e che gli offre la possibilità di avere buone abitudini corrette che non dovrà scalfire. Decidete di offrire al bimbo la possibilità di esplorare, ampliare la finestra dei sapori, per non sentire più dire che ci sono cibi adatti ai bambini e cibi no, quando per adatto si intende facile.

Ho deciso di portarti per mano nell’educazione alimentare della tua famiglia perché tu possa decidere il tempo da dedicare ai pasti, e decidere come passare il resto del tempo, augurandoti che sia fatto di momenti speciali con le persone a cui vuoi bene, di un gioco da tavola, un tramonto, o del tempo esclusivo per te. Tutto senza perdere tutto quello che di buono il cibo ti dà, a partire dal sapore.

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